Ritmi ossesivi scanditi da una voce popolare che ha nel sangue le radici di una Napoli vera, quella etinca dalle parole amare, fatta di tarantelle e nenie tribali.
Tanto di cappello ai Bottari che con le loro percussioni a suon di "botti" che per una sera hanno scandito il battito cardiaco dei marmorei carraresi. Ammiro gli artisti che riescono a trasformare la musica del passato in qualcosa di nuovo.
Grandi ragazzi, continuate così...
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